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Chirurgia estetica: oggi è "teen"

C’è una domanda di chirurgia estetica tra i giovanissimi?
C’è, e ormai non è più marginale nel mercato del bisturi per bellezza. Ancora oggi il paziente tipo del chirurgo estetico è donna, ha una età compresa tra i 35 e i 50 anni e vuole eliminare i segni del tempo: riempire rughe, sottoporsi al lifting, ecc. 
Tuttavia la percentuale di chi, adolescenti o anche bambini, sogna e sempre più spesso si sottopone ad un intervento migliorativo dell’immagine è in aumento. Qualche numero? Secondo l’American Society of Plastic Surgeons, nel 2003 negli Stati Uniti sono stati 335mila gli under 18 ad essersi sottoposti al bisturi. Sul fronte nazionale, stando ai dati Eurispes, le adolescenti - parliamo questa volta solo di ragazze - rappresentano il 20 per cento di chi si rivolge ai chirurghi plastici superando le over 50. Spesso l’operazione rappresenta un regalo, come conferma l’impennata di interventi a ridosso del Natale e della fine dell’anno scolastico.
Quali sono le ragioni di una tale richiesta di bellezza?

In primo luogo l’insoddisfazione per il proprio aspetto, fenomeno fisiologico in età adolescenziale e tipico di ogni tempo e periodo storico. Poi la convinzione ferrea - tutta moderna questa volta - che i difetti fisici determinino il successo sociale, e infine - e anche qui siamo decisamente ai giorni nostri - la voglia di assomigliare ai modelli propagandati dai media come belli e (quindi) vincenti. Secondo una ricerca condotta lo scorso anno dagli psicologi dell’australiana British Columbia University neanche l’infanzia sarebbe immune dalle due ultime e piuttosto inquietanti considerazioni sul significato e sull’importanza della bellezza: su 400 bambini e bambine tra i 9 e i 12 anni arruolati per lo studio, 16 mostravano già i segni clinici evidenti di una depressione dovuta al senso di inadeguatezza fisica. E secondo un’inchiesta appena pubblicata dal British Journal of Developmental Psycology 9 adolescenti su 10 sono insoddisfatti del loro aspetto e uno su quattro, per migliorarlo, si dichiara pronto a ricorrere alla chirurgia.
Quali sono gli interventi più richiesti dai giovani?
La rinoplastica, ovvero il rimodellamento del naso, è sempre al top delle richieste dei giovanissimi, maschi e femmine. Poi seguono: le mastoplastiche additive e riduttive, cioè gli interventi finalizzati ad aumentare o ridurre il seno, quindi l’otoplastica, ossia la correzione delle orecchie a ventola e anche, oggi, la mentoplastica, la correzione di menti dalle forme, per così dire, indesiderate. Non mancano tra le ragazze le richieste di rigonfiamento delle labbra con collagene e di iniezioni di botox antirughe, come è stato riportato non senza allarme in occasione dell’ultimo congresso della European Academy of Dermatology and Venereology. Tuttavia per questi ultimi casi siamo fuori dalla chirurgia propriamente detta: il collagene e il botulino, infatti, si iniettano e non richiedono il bisturi. E probabilmente siamo anche dentro le nevrosi, come gli stessi specialisti hanno suggerito nel corso del congresso.
Qual è l’età giusta per sottoporsi all’intervento di rinoplastica?
La maggior parte dei chirurghi plastici ritiene che il periodo ottimale per sottoporsi a questo ormai tradizionale intervento sia 16-17 anni per le ragazze e i 17-18 per i ragazzi. Ovvero il tempo in cui di regola lo sviluppo biologico e in particolare dello scheletro e delle cartilagini è completato. Tuttavia qualcuno sostiene che questa dell’età non debba essere considerata una regola ferrea: una quattordicenne alta per esempio un metro e 70 centimetri ha probabilmente gia terminato la sua crescita ed essere già una buona candidata all’intervento. Esistono tecniche diverse per intervenire sul naso, la scelta dell’una o dell’altra dipenderà dal chirurgo e dal naso del paziente. In ogni caso non ci saranno cicatrici visibili. Inoltre le tecniche, la strumentazione e anche il gusto odierni danno risultati decisamente più naturali che non quelli visti nei decenni passati: nasini francesi su faccioni mediterranei. L’intervento può essere eseguito in regime di day hospital. Il decorso post operatorio non è doloroso ma fastidioso.
Quando si può intervenire sulle orecchie a ventola?
Secondo molti specialisti già a 9-10 anni, e in effetti è questa l’età nella quale le orecchie da Dumbo cominciano ad essere motivo di derisione e quindi di disagio da parte del bambino. Secondo altri però è bene aspettare un po’, come per la rinoplastica. L’intervento si esegue in regime di day hospital e in anestesia locale. Viene praticata un’incisione dietro l’orecchio attraverso la quale si modifica la cartilagine dei padiglioni. Per alcuni giorni occorrerà indossare una fascia di spugna che contenga le orecchie. Sui menti che si notano un po’ troppo si potrebbe intervenire già a 13-14 anni.
Troppo piccolo, troppo grande: quando fare l’intervento al seno?
La mastoplastica riduttiva o additiva si può eseguire già a 15-16 anni e comunque dopo che le mammelle siano completamente sviluppate. L’intervento di riduzione richiede l’asportazione di una parte della ghiandola mammaria, del grasso e della cute in eccesso e il riposizionamento dell’areola e del capezzolo. La quantità di tessuti asportata può superare anche il chilo per lato. L’intervento lascia in genere cicatrici a forma di T rivoltata e periareolari, che però - giura la grande maggioranza di chi vi si è sottoposta - passano in secondo piano, visto il miglioramento estetico nonché la comodità che derivano da un seno più piccolo. Una mastoplastica riduttiva può richiedere anestesia locale o anche generale, dipende dalla quantità di riduzione necessaria. Nel primo caso è sufficiente il ricovero in day hospital, nel secondo in clinica per uno o due giorni. Ma per ogni giovane donna che lo vuole più piccolo ce ne sono almeno dieci che il seno lo vorrebbero più grande. In realtà non è consigliabile affrontare l’aumento del seno nelle adolescenti. A prescindere da qualsiasi considerazione etica - che anche genitori e medici dovrebbero prendere in esame confrontandosi con un’adolescente che chiede di sembrare più sexy - talvolta gli ormoni, con il passare del tempo, possono far aumentare naturalmente il volume del seno. Anche in questo caso l’intervento può essere effettuato in anestesia locale o generale, in day hospital o, nel secondo caso, in clinica con un ricovero di un paio di giorni.
Come rispondere a un figlio che chiede un intervento estetico?
Probabilmente l’intervento a soli fini estetici andrebbe prevenuto con una sana educazione che stimoli negli anni le capacità critiche e l’autonomia di pensiero. Che insegni a non considerare tutto, anche la chirurgia, come un bene di consumo. Che renda capaci di accettarsi, magari con il tempo, e magari anche con un po’ di sofferenza. Ovvio che tutto questo richiede consapevolezza, impegno e soprattutto buon esempio.
Tuttavia se non siamo proprio riusciti a fare dei nostri figli persone equilibrate e libere (e pare ci si riesca in pochi, visto che - diciamolo! -  l’ambiente non aiuta) potremmo provare a temporeggiare, a ritardare insomma l’intervento tanto agognato: le mode passano, e con il tempo i ragazzi potrebbero pensare alle proprie imperfezioni con un po’ di sano senso di accettazione. Perché difetti che oggi sembrano intollerabili, sono ingigantiti dalla fase di crescita e dal livello di maturità psicologica tipico dell’adolescenza. Allora, a meno che non ci si trovi in presenza di un naso-proboscide che costringe a improbabili pettinature a frangia tipo Beatles 40 anni dopo, o di vere malformazioni dovute magari a patologie o a incidenti, un genitore farebbe meglio a non avallare il desiderio di un intervento chirurgico estetico - che per altro non è mai del tutto privo di rischi, ricordiamocelo - ma, piuttosto, cercare di mediare tra l’impulso del proprio figlio a desiderare di essere diverso e l’accettazione di una immagine corporea reale, concreta. E magari un po’ sdrammatizzando, facendo però sempre attenzione - consigliano gli esperti - a non bollarlo mai come superficiale e a non deriderlo per il disagio che prova.